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Gesù, il volto umano della misericordia del Padre

Una lettura della Bolla di indizione del giubileo straordinario della misericordia  di Antonio Ascione Sin dall’inizio del suo pontificato papa Francesco ha messo al centro della sua attenzione pastorale la misericordia. Questo nuovo papa ci ha prima sorpresi e poi abituati a gesti e a segni del tutto inaspettati. Non mi riferisco solo al fatto, ad esempio, che abbia voluto abitare in una dimora più semplice rispetto alla sontuosità degli appartamenti pontifici, ma anche al fatto di aver voluto far allestire un ricovero per i più poveri proprio all’interno delle mura vaticane o alla sua visita così carica di significato nell’isola di Pantelleria. Non sbagliano se ci permettiamo di affermare che il paradigma della misericordia sia la chiave di comprensione del suo pontificato. L’esperienza della misericordia di Dio fa parte del suo vissuto spirituale personale e allo stesso tempo è divenuta il motivo dominante della riforma della chiesa voluta da lui. Infatti, il motto di papa Francesco, Miserando atque eligendo, è tratto dalle Omelie di Beda il Venerabile il quale, commentando l’episodio evangelico della vocazione di san Matteo, chiarisce: «Vidit ergo Iesus publicanum et quia miserando atque eligendo vidit, ait illi Sequere me» (Gesù vide un pubblicano e siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: Seguimi) [1]. Questo passaggio dell’omelia di Beda esalta la misericordia divina ed è riprodotta nella Liturgia delle Ore nella festa di san Matteo. Nella vita e nell’itinerario spirituale del papa Essa riveste un significato particolare. Nella festa di San Matteo dell’anno 1953,  il giovane diciassettenne Jorge Bergoglio sperimentò in un modo del tutto particolare la presenza amorevole di Dio nella sua vita....
La Lectura Patrum Neapolitana on line

La Lectura Patrum Neapolitana on line

Reverendissima Madre Generale suor Leonia, Reverendissima Madre Generale Emerita, suor Antonietta, e per completare la santa triade aggiungo la Past Madre Generale suor Maria Luisa, Signore e Signori Sarò breve, essendo impensabile il narrare compiutamente la storia lunga trentacinque anni della Lectura Patrum Neapolitana, che è poi anche la storia di molti dei presenti. «La voce dei Padri è la voce di una tradizione viva, che ha guidato e animato il cammino della civiltà romano-germanica, prima, e di quella europea, dopo». Così si legge nel quarto di copertina del pieghevole che ogni anno l’Istituto Piccole Ancelle di Cristo Re invia ai circa 300 amici italiani per invitarli a partecipare alla Lectura Patrum Neapolitana. A metà degli anni Settanta p. Giacinto Ruggiero Confondatore e Assistente Generale dell’Istituto, convinto che la cultura fosse fattore primario di promozione umana, dette vita a una serie di iniziative tendenti a far circolare sempre più liberamente nel corpo sociale la linfa della cultura, troppo a lungo utilizzata come strumento di potere. Convinto, altresì, che la Chiesa, per procedere con fiducia nel suo pellegrinaggio terreno e nel rispondere adeguatamente alle provocazioni provenienti dall’uomo, dalla storia e dalla cultura, dovesse conservare la memoria delle sue origini (ante et retro oculata, aveva detto San Bernardo), p. Giacinto s’impegnò a promuovere e a diffondere lo studio e la conoscenza dei Padri della Chiesa Antica. Di quelle feconde iniziative ne sopravvivono due: l’“Associazione di Studi Tardoantichi”, che attraverso la Rivista KOINONIA, stampata dalla Casa Editrice D’Auria, si proponeva (e si propone) lo studio e l’approfondimento interdisciplinare di un’epoca, che tanta importanza ha avuto per la genesi e lo sviluppo della...
LECTURA PATRUM NEAPOLITANA

LECTURA PATRUM NEAPOLITANA

Portici, sabato 14 novembre 2015, ore 17 Tavola Rotonda su Progetto POR FESR 2007/2013 Lectura Patrum Neapolitana digitale Coordina: Giovanna de Pascale presidente dell’A.I.B. Campania Intervengono: G. Alifuoco – D. Finoja – A. V. Nazzaro Segue una Visita guidata al Centro Bibliotecario P. Giacinto Ruggiero, ofm e alle sue postazioni...
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