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Scheda volume

Ioannes : Chrysostomus <santo>

ISBD Passio Domini nostri Iesu Christi secundum Matthaeum in decem homilias divisa, per D. Ioannem Chrysostomum. – Parisiis : apud Audoenum Paruum, via Ad diuum Iacobum, sub lilio aureo, 1557. – 40 c. ; 8°. – Segnatur.: 2A-2E⁸..

 

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n. 1 White_crucifixion chagallIl testo raccoglie 10 omelie di Giovanni Crisostomo sul racconto della passione dell’evangelista Matteo. Il criterio di esegesi biblica utilizzato è quello dell’interpretazione letterale, ricca di realismo e di attenzione ai dettagli, secondo la tradizione della scuola antiochena. In ogni omelia è dato rilievo e spessore ad una singola figura o gruppi di persone: nella prima omelia Giuda è descritto sia da un punto di vista teologico, che psicologico. Nella seconda omelia è posta in risalto la figura di Pietro, poi nelle omelie successive l’attenzione è focalizzata sulla folla dei giudei, i sommi sacerdoti e Pilato. Ed infine nelle omelie finali i protagonisti sono il centurione, Giuseppe d’Arimatea e le donne sul Calvario. Crisostomo intreccia il lavoro di esegesi con un’ ampia esposizione della morale cristiana.

 

n. 2 Traslazione Crisostomo Menologion_of_Basil_061Giovanni Crisostomo (345 – 407). Definito per la sua eloquenza Crisostomo (in greco antico letteralmente «Boccad’oro»), forse come filosofo e teologo non fu particolarmente originale, ma seppe trasferire efficacemente nell’omiletica i temi della tradizione patristica greca e soprattutto della scuola antiochena. Innamorato della morale, fu desideroso di riformare la vita cristiana, secondo l’ideale delle comunità cristiane primitive.

Nato ad Antiochia da una famiglia cristiana benestante, studiò con il famoso retore Libanio. A 18 anni fu battezzato e incominciò a seguire dei corsi di esegesi presso Diodoro di Tarso. Terminati gli studi, Giovanni ricevette gli ordini minori e si ritirò in un eremitaggio dedicandosi allo studio della teologia. Fu ordinato sacerdote e, diventato predicatore, la sua fama crebbe rapidamente. Consacrato Patriarca nel 398 diresse con grande vigore la Chiesa affidatagli, scagliandosi contro la corruzione e la licenziosità dei potenti. Nel 402 i nemici di Giovanni si rivolsero al patriarca d’Egitto, Teofilo di Alessandria, la cui Chiesa si trovava in contrasto con quella di Costantinopoli. Teofilo gli mosse varie accuse e riuscì a farlo deporre ed esiliare dall’imperatore. Dal 404 venne definitivamente allontanato da Costantinopoli. Per tre anni rimase confinato a Cucusa, tra le montagne dell’Armenia, ma svolse ugualmente un’intensa attività. Morì nel 407 a Comana, nel Ponto, durante un ulteriore viaggio di trasferimento.

Giovanni si adoperò nell’intento di moralizzare il clero di Costantinopoli colpito dalle critiche per il lusso e lo stile di vita. I suoi sforzi urtarono contro una forte resistenza e quindi furono limitati. Era un eccellente predicatore e come teologo ebbe notevole stima nella cristianità orientale. Contrariamente al costume diffuso dell’epoca, di parlare per allegorie, adottò uno stile diretto utilizzando i passi biblici come lezioni e ammaestramento nella vita di tutti i giorni.

La produzione scritta di Giovanni Crisostomo è copiosa: comprende alcuni trattati come “Contro coloro che si oppongono alla vita monastica”, “Sul sacerdozio”, “Istruzioni per i catecumeni”. Fra le omelie esegetiche 67 sono dedicate alla Genesi, 49 ai Salmi, 90 al Vangelo di Matteo, 88 al Vangelo di Giovanni e 55 agli Atti degli Apostoli. Fra i discorsi non esegetici vi sono cinque omelie “Sull’incomprensibilità della natura divina”, otto “Contro i giudei”, ventuno “Omelie per le statue” e 236 lettere.

 

n. 4  Manoscritto georgianoNella tradizione cinquecentesca le omelie sulla passione furono pubblicate separatamente dal commentario al Vangelo di Matteo per offrire una lettura più personale e mirata. Successivamente fin dalla prima edizione in greco di Commellin 1602 di Heidelberg furono pubblicate insieme tutte le 90 omelie. Marca sul frontespizio dove è presente versetto di Isaia 53, 5. Omelie numerate da 80 a 89. A carta 40 “Oratio dominica”, un breve commentario al Padre nostro. Iniziali xilografate fiorite. Corsivo e romano.

 

n. 3 Francois_DuboisPetit Oudin. Stampatore e libraio per l’Università di Parigi. Figlio del libraio parigino Petit Jean II, morto nel 1533, successe al nonno Jean Petit nel 1540, ma esercitò già dal 1537. Dal 1554, coprì l’incarico di quartenier della città di Parigi, da cui fu sospeso nel 1567, senza perderne il titolo. Fu spogliato delle sue funzioni libraio dell’università a causa della sua adesione al protestantesimo, nonostante l’opposizione delle facoltà di medicina e di diritto canonico, e per questo in seguito fu imprigionato. Secondo la “Storia dei martiri” di Jean Crespin e Simon Goulart (1619), Oudin morì durante la strage di San Bartolomeo compiuta nella notte tra il 23 ed il 24 agosto 1572 dalla fazione cattolica ai danni degli ugonotti a Parigi. Fu assassinato da “sicari” al soldo dello stampatore libraio Giacomo Kerver I, suo patrigno. Motto (s): A poco a poco. Spes mea Deus. Altre forme di nome: Audoënus Parvus, Odoenus Parvus.

 

n. 5 MILE048571_0082Legatura in pergamena. Dorso a tre nervi con tassello con titolo e autore incisi in oro. Macchie di umidità. Carte di guardia e risguardi con piccole lacerazioni. Legato con D. Ioan. Chrysostomi in Sanctum Iesu Christi Euangelium secundum Matthaeum commentarii edito nello stesso anno da Petit Odin.

Collocazione XVI 51 (2

Inventario ANT 25980

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